Cari Amici,

come ormai saprete sabato 14 gennaio c’è stato un momento molto significativo per Apecheronza. Una nutrita rappresentanza del nostro direttivo (io, Alberto, Enrico e Carmen con Noemi) ha infatti partecipato a Trento presso Villa Sant’Ignazio a una serata, organizzata dall’Associazione “Amici di Gianni Brusinelli”, che ripercorreva la storia dell’Aquila Trento e nel corso della quale è stato consegnato alla nostra società l’annuale premio intitolato al suo fondatore, Gianni Brusinelli, una persona squisita e concreta che ha dedicato tanto del proprio tempo alla pallacanestro trentina.

Un riconoscimento molto significativo che ha premiato l’operato ormai più che ventennale di Apecheronza, e che giustamente è stato consegnato nelle mani del nostro Alberto, allora come oggi Dirigente Responsabile. Se infatti era naturale, oltre che doverosa, la mia presenza in veste di attuale Presidente, era altrettanto doveroso che il premio fosse ritirato da chi questa storia (ormai possiamo parlare di storia anche noi!) continua a portarla avanti con passione e con l’aiuto prezioso di dirigenti e staff tecnico.

Da parte mia ho colto l’occasione per approfondire la conoscenza della storia di Aquila Trento attraverso un racconto mirabilmente ideato e narrato. Venendo da fuori regione, infatti, conoscevo solamente la storia più recente della società che funge da traino per tutto il movimento locale ed è stato un piacere tuffarsi in un racconto che ha attraversato svariati decenni di basket (e di costume) sia locale che nazionale ed internazionale.

E in tutto questo è stato emozionante vedere come nel corso della narrazione si siano ritrovati molti vecchi compagni di squadra (alcuni dei quali probabilmente non si vedevano da tempo), ai quali è bastato un abbraccio seguito da qualche breve ricordo per immergersi in un viaggio a ritroso nel tempo tra mille piccole e grandi esperienze condivise.

Rinnovando quindi il ringraziamento all’Associazione “Amici di Gianni Brusinelli” e al suo Presidente Francesco Bari per la serata e per il riconoscimento ricevuto non possiamo far altro che rilanciare il nostro impegno per far sì che i nostri ragazzi possano, a loro volta, vivere questi momenti di vera condivisione.

A presto

Luca Moro