Di seguito un bellissimo artico pubblicato su SportTrentino.it alla sezione basket voce varie. Un grazie a Fabia Sartori
Apecheronza, 15 anni di emozioni rivissute in un libro
di Fabia Sartori
“Mio figlio l’ha guardato e ha capito. Anch’io l’ho capito e l’ho lasciato andare a rincorrere una palla che pareva volare”, estratto di una breve poesia, dai tratti storici, che apre il volume “Il sogno dell’Apecheronza. 15 anni di emozioni”.
Con la stessa “overture” la voce di Luisa Pachera, giornalista e scrittrice trentina, impegnata autrice del libro “Il sogno dell’Apecheronza. 15 anni di storia.”, Edizioni Osiride, ha introdotto l’incontro natalizio di sabato 18 dicembre presso il Teatro parrocchiale di Avio, divenuto occasione per festeggiare un evento davvero speciale, il quindicesimo anniversario della fondazione della società sportiva. In completo spirito “apecheronzico”, quello di perseguire obiettivi sempre di maggior livello – sottolinea la regista della serata – il direttivo ha deciso di fissare nero su bianco i ricordi, le emozioni del passato, i tratti salienti del percorso culturale e sportivo dell’Ape. Realtà periferica ed attenzione rivolta in primis al territorio locale. Non solo. Seconda parte del libro, i “tre saggi scritti da altrettanti saggi” del basket regionale – Claudio Chini, Maurizio Cremonini, Stefano Bortolotti. Il volume è quindi destinato ad un pubblico ben più vasto, su scala nazionale, a tutti coloro che abbracciano la filosofia del basket, particolarmente in chiave di attività formativa per giovani e bambini.
Il teatro gremito, quasi 250 presenti, vibra emozionata la voce del presidente Fabrizio Cristoforetti. “15 anni, la costruzione di un ponte, un raccordo tra presente e futuro” – sottolinea – “lo sport, il basket in particolare con la sua disciplina, permette di educare i ragazzi a valori di alto livello, quali impegno, serietà, rispetto delle regole, sano divertimento”. Circa otto anni fa, l’Apecheronza sposa una nuova filosofia, appassionare certo, trasmettere l’amore per la palla a spicchi, e soprattutto formare corpo, cuore e mente di coloro che saranno uomini (e donne) di domani.
E sono le voci degli adulti del futuro, a gruppi di tre, coaudivate dall’accompagnamento musicale di Antonio Maria Fracchetti, a narrare con un sorriso gli aneddoti più significativi del loro trascorso cestistico. Dal canestro montato da papà in giardino per evitare “crisi d’astinenza”, ai festeggiamenti in spogliatoio dopo la vittoria contro la prima in classifica.
“Apecheronza, nella sua semplicità, trova la giusta dimensione, si mette in gioco per i giovani e porta nuove leve alla pallacanestro”, le parole di Giuseppe De Angelis, presidente del Comitato Regionale Trentino Alto Adige FIP, onorato di aver ricevuto l’invito a presenziare alla serata. Un occhio di riguardo rivolto alla realizzazione di nuove strutture, appello certamente udito dal settore istituzionale della comunità, presente in forze con Sindaco, Vicesindaco e Assessore allo Sport di entrambi i comuni, Ala ed Avio, nonché la costante e sentita vicinanza della Cassa Rurale Bassa Vallagarina.
“Veder giocare i bambini è come sentirli cantare”. Momento di unione, Inno all’Apecheronza, un canto in grado di coinvolgere, nel quale chiunque sia satellite della realtà aviense si possa riconoscere. Un concorso di scrittura creativa per la scelta del testo, vinto infine dalla penna e dal cuore di Maurizio Grande, note musicali ad opera della sapiente arte di Antonio Maria Fracchetti, per la composizione di un inno ai profondi valori sociali, culturali, sportivi radicati nell’Ape.
Spirito tradizionale, determinazione e struttura. Un esempio da seguire in intenti e finalità su larga scala, in ambito sportivo e non, di encomiabile impegno ed obbiettivi, animato da passione e semplicità travolgenti.